Dallo smart working verso il futuro con l’ostilità per una virtualizzazione server. Vediamo invece perché è importante farla in vista di quello che ci aspetta.
Scrivere di virtualizzazione nel 2021 può sembrare anacronistico. Abbiamo iniziato a parlarne nel 2000 e da allora tutto il mondo ICT è cambiato.
La virtualizzazione dei server, ad esempio, è diventata la base per costruire architetture di business continuity e di disaster recovery. Anche i più refrattari, normalmente i DB Administrator, gelosi del proprio hardware e della certezza, positiva o negativa, delle performance che esso dà, si sono ormai convertiti alla virtualizzazione server. Tutti i prodotti a corollario, pensiamo ai software di backup, si sono adeguati.
La virtualizzazione desktop è esplosa probabilmente prima di quella dei server, ma è rimasta una eterna promessa. In questo ambito ci sono ancora molti scettici convinti che “costi troppo”. L’investimento è sicuramente alto, ma non tiene mai conto del TCO – Total Cost of Ownership – che cala drasticamente in ambiente di desktop virtuale. Diciamo che la virtualizzazione desktop ha sfondato nelle grandi organizzazioni multinazionali e molto meno nelle medio-piccole imprese.
I BENEFICI DELLA VIRTUALIZZAZIONE DEI SERVER
La virtualizzazione del server ha un vantaggio spesso poco considerato: il Time-to-Market, ovvero il fatto che è estremamente flessibile e offre risposte immediate ad esigenze non previste. Pensiamo al fatto che il numero dei server virtuali nelle farm di qualunque cliente è di molto superiore a quello che si avrebbe se si fossero dovuti acquistare altrettanti server fisici.
Ma questo non è tutto. Vediamo molti clienti che stanno eliminando gli ultimi server fisici, con politiche di server consolidation, e, soprattutto, notiamo che all’orizzonte si profila uno scenario nuovo, per certi aspetti inaspettato, uno scenario che la pandemia ha accelerato in modo esponenziale.
OLTRE LO SMART WORKING: L’IMPOSIZIONE DELLA VIRTUALIZZAZIONE DEI DESKTOP
Lo smart working ha spinto sicuramente e, forse definitivamente, la virtualizzazione dei desktop, ha acuito le esigenze di connettività e ha posto le basi per un mondo nuovo che rivoluzionerà ancora le architetture ICT delle aziende medio grandi.
Tecnologie come SD-WAN e Zero Trust Network faranno morire pian piano le reti geografiche a base MPLS, designando il calo drastico dei profitti dei carrier telefonici. Virtualizzeremo le reti geografiche, le VPN, le reti private virtuali, demandando la sicurezza delle nostre connessioni a grandi provider o a grandi produttori di software che andranno di acquisizioni, comperando queste tecnologie ed integrandole nel proprio portafoglio prodotti.
Per finire cito due attori di questo scenario di virtualizzazione, uno noto ed uno nuovo. VMware, che con l’acquisizione di VeloCloud sta cominciando ad offrire connettività SD-WAN e Perimeter81, società israeliana nata tre anni fa (2018) che offre soluzioni cloud di zero trust network.
Prestate attenzione al mondo che cambia.
Giuseppe Mazzoli
Amministratore Unico di 3CiME Technology