Come diciamo sempre, non esiste una soluzione perfetta e ideale per tutti i casi e per le molteplici realtà informatiche e professionali.
Spesso la soluzione si trova a metà strada ed essere estremisti verso una (il cloud computing) o l’altra (l’on-premise) non ha senso: il compromesso, la soluzione di mezzo tante volte si rivela efficace. Per questo si sta sempre più sviluppando l’utilizzo del cloud ibrido (o hybrid cloud).
Esistono però tendenze nel mondo IT, oltre a vantaggi e svantaggi di ogni soluzione che vanno tenuti ben presenti per fare una scelta realmente consapevole e corretta per le proprie necessità.
Un report di 451 Research evidenzia come oltre il 54% delle aziende stia rimpatriando dal cloud nell’on-prem o verso cloud privati. Tanto che questo nuovo fenomeno assume il nome di Cloud Repatriation.
Non si tratta di una vera e propria fuga dal cloud, ma di un processo di ridimensionamento delle aspettative rispetto a quello che si pensava essere il cloud pubblico e di diversificazione delle piattaforme a seconda delle necessità, per puntare sempre più verso una strategia multicloud e ibrida.
La Cloud Transformation è diventata in fretta una moda negli ultimi anni, crescendo sia in direzione del public che dell’hybrid cloud. Si conta, infatti, che oltre il 50% delle applicazioni aziendali già vi risieda.
Senza dubbio una fama meritata per i suoi grandi vantaggi in termini di:
Ma ogni grande soluzione porta con sé anche limiti e difetti che danno vita a soluzioni alternative.
Molte organizzazioni stanno rivalutando il cloud per ritornare alle origini.
Quali sono le motivazioni alla base del rientro dei workload dal cloud pubblico verso le infrastrutture proprietarie on-prem o verso cloud privati?
Costi prolungati, nascosti e fuori controllo, a causa degli aumenti inaspettati dei Cloud Service Provider e dell’incremento esponenziale delle risorse che costringono a continui e costosi upgrade.
Prestazioni che a volte non raggiungono quanto sperato, o quanto raggiungibile con dei server locali che garantiscono bassa latenza.
Security & Compliance. Le normative e le policy aziendali spesso si scontrano con le policy sulla sicurezza dei cloud provider pubblici. Un fattore da tenere presente è sempre dove i dati del cloud siano conservati, quali leggi sono in vigore in quel determinato Paese e quali sono le politiche di trasmissione e conservazione del dato.
Controllo e gestione. Gli ambienti on-prem offrono alle aziende maggiore controllo su dati e infrastrutture, rispetto ai vincoli del cloud. Ciò offre possibilità di personalizzazione e configurazione molto più specifiche.
Fenomeno app sprawl. Ovvero la dispersione dei dati tra diverse piattaforme e la complessità di gestione e integrazione.
Vendor Lock-in. Il rischio è quello di diventare completamente dipendenti dal CSP, per questo molte aziende decidono di diversificare e ridurre la dipendenza tecnologica, contrattuale ed economica da un singolo fornitore.
È per queste ragioni che, consapevoli delle necessità variegate delle aziende di oggi, abbiamo studiato un servizio IaaS che consenta di usufruire delle infrastrutture hardware a servizio, unendo i vantaggi sia del cloud computing che dell’on-prem in un’unica soluzione.
Qualche vantaggio?
Le nostre formule di deployment sono varie e flessibili per venire incontro ad ogni esigenza e preferenza:
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